Non è una serra ma “Hortus conclusus”

«Ma stanno costruendo una serra?» «Sì, una serra». «Le piante quando le portano?»

Nel corso dei mesi una serie di scambi digitali ha battezzato il nuovo padiglione inserito nel giardino interno della sede di Salesiani Don Bosco Mestre: “la serra”. Si tratta, in realtà, di un luogo dedicato all’ incontro, allo studio e al tempo libero degli studenti che costituisce un punto di rifermento per il tessuto sociale costituito dalla Famiglia accademica dello IUSVE e dalla casa salesiana di Mestre. Uno spazio per coltivare non tanto specie vegetali, quanto piuttosto relazioni umane e legami educativi.

“Hortus Conclusus”, questo il nome assegnato al giardino, è una locuzione in lingua latina che indica i chiostri e giardini chiusi di epoca medievale, utilizzati soprattutto all’interno dei recinti murari dei monasteri  per la coltivazione di piante da frutto ed erbe medicinali. Nutrimento e guarigione sono i principi guida che regolano la piantumazione e restituiscono il significato profondo all’esistenza di questa tipologia di giardini. Erano costruiti, molto spesso, seguendo la medesima struttura dell’Eden, il paradiso terrestre descritto dalla Bibbia.

Il nuovo assetto del giardino, curato dagli  architetti Luca Cuzzolin ed Elena Vittoria Pedrina dello studio C & P sotto la guida di don Silvio Zanchetta, direttore della Casa salesiana di Mestre,  è stato sviluppato seguendo un approccio sostenibile, reinventando e rimodellando spazi già esistenti, rendendo il parcheggio delle auto un nuovo spazio da abitare grazie anche alle isole verdi ricavate ritagliando l’asfalto. Gli arredi ergonomici e funzionali rendono gradevole anche il sostare, oltre che il transitare attraverso, come pure l’illuminazione notturna e l’abbattimento delle barriere architettoniche ne fanno un ambiente sempre aperto all’accoglienza e all’inclusione.

“Hortus Conclusus” rappresenta un nuovo capitolo per Salesiani di Don Bosco Mestre, un luogo dove natura e spiritualità si incontrano per offrire un ambiente di riflessione e crescita. È un esempio tangibile di come l’educazione e la cura dell’ambiente possano andare di pari passo, promuovendo un futuro sostenibile e comunità più unite.

Marco Sanavio – direttore #cubelive

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