Il 16 gennaio 2025, presso l’Odeo del Teatro Olimpico di Vicenza, si è tenuto il convegno Tendenze demografiche e sviluppo economico: una convivenza possibile?, organizzato dalla Banca d’Italia in collaborazione con importanti istituzioni locali. L’evento ha offerto spunti di riflessione sul complesso rapporto tra dinamiche demografiche e crescita economica, con un’attenzione particolare alla situazione italiana e veneta.
In questo contesto è risultato particolarmente significativo il contributo di Davide Girardi, professore universitario e responsabile dell’Osservatorio IUSVE “Giovani e futuro”, intervenuto durante la tavola rotonda “Quali prospettive?”. Il suo intervento si è focalizzato sull’importanza di politiche orientate ai giovani, con lo scopo di valorizzare le loro competenze e rispondere alle esigenze di un mercato del lavoro in continua trasformazione, sottolineando la necessità di trattenere i talenti locali e di rendere il territorio veneto più attrattivo per le nuove generazioni, in modo da contrastare gli effetti negativi dell’invecchiamento demografico.
«Mi sono concentrato – ha dichiarato Girardi a margine del convegno – sulle rappresentazioni del lavoro emergenti dai più giovani in occasione delle indagini che abbiamo condotto nel corso del tempo, ma soprattutto sulla base dell’indagine Ipsos che presenteremo a breve, da cui emerge da una parte la volontà dei più giovani di dare un contributo al lavoro che si trasforma nelle fasi di transizione ecologica e sociale e dall’altra parte, però, anche la capacità di riconoscere come sia necessario integrare le loro competenze perché questo processo avvenga».
La tavola rotonda ha visto la partecipazione di esperti di alto profilo, tra cui economisti, demografi e rappresentanti istituzionali, con l’obiettivo di esplorare strategie per mitigare l’impatto dell’invecchiamento della popolazione e stimolare uno sviluppo economico sostenibile. Tra i temi affrontati, sono emerse l’importanza di una maggiore partecipazione femminile al mercato del lavoro, la gestione regolata dei flussi migratori e la necessità di investire in produttività.
«Ho affrontato il tema delle aziende – ha proseguito Davide Girardi – e di come il contributo dei ragazzi e dei giovani adulti al loro interno possa essere fondamentale, a patto però che queste ultime sappiano riconoscere il potenziale di queste generazioni e le loro rappresentazioni del lavoro, che non si limitano solo al salario, ma riguardano anche aspetti extra strumentali: la realizzazione del sé, la mobilità, la conciliazione lavoro-famiglia. Infine ho messo a fuoco il tema di come queste rappresentazioni del lavoro possano incidere sui meccanismi di incontro tra la domanda e l’offerta integrata, all’interno di una prospettiva che mette in luce come, demograficamente, le forze lavoro si siano drammaticamente contratte».