Dopo un anno di intenso lavoro, il progetto RICE Follow Up, promosso dal Comune di Belluno e finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, si è concluso il 14 dicembre scorso a Belluno con il convegno dal titolo: “Connessioni per una riuscita educativa e scolastica partecipata”, un momento di riflessione e celebrazione del percorso intrapreso.
Il progetto, concepito per creare un ecosistema educativo innovativo e sostenibile, ha coinvolto una rete ampia e diversificata: i Comuni di Belluno, Feltre e Borgo Valbelluna, scuole, famiglie e istituzioni accademiche di prestigio internazionale, tra cui lo IUSVE di Venezia, l’Università di Bologna e l’Università di Mons (Belgio). A inizio dicembre, una delegazione ha visitato proprio Mons per consolidare il dialogo con i partner accademici.
Lo IUSVE ha avuto un ruolo cruciale nell’intero progetto, apportando competenze accademiche e pratiche attraverso percorsi di formazione avanzata. In particolare, l’istituto ha curato, insieme all’Università di Bologna, il programma di Alta Formazione “Formare per il sostegno al nido”, che si è concluso con la consegna dei diplomi durante il convegno.
«Progetti come questo – ha dichiarato il direttore IUSVE, Nicola Giacopini -rappresentano un ponte tra formazione accademica e pratica educativa. Il nostro Istituto universitario ha creduto fin dall’inizio in questo progetto, contribuendo con i suoi esperti a creare strumenti e percorsi in grado di migliorare la qualità della formazione e il supporto alle famiglie. La collaborazione internazionale è stata il vero valore aggiunto, offrendo una visione ampia e condivisa delle sfide educative odierne».
L’evento bellunese ha visto l’intervento di di esperti di fama internazionale, come il Professor Pourtois, collegato da Mons, e i docenti Anna Pileri, Roberto Dainese, Valeria Friso, Mara Padovan e Jacopo Pruccoli. Particolarmente significative, nel corso del convegno, le testimonianze di bambini, ragazzi, insegnanti e genitori, che hanno raccontato il loro vissuto all’interno del progetto.
«Questo progetto ci ha permesso di sperimentare nuove modalità di sostegno educativo –Anna Pileri, dell’Università di Bologna e coordinatrice scientifica del progetto – mettendo al centro la relazione e la condivisione di competenze. Lavorare a fianco di professionisti di altissimo livello e di realtà territoriali così motivate è stato un arricchimento per tutti noi. È un modello che, se consolidato, potrebbe essere replicato anche in altri contesti».
Il convegno non rappresenta solo la conclusione del progetto, ma anche un punto di partenza per nuove iniziative e collaborazioni. Grazie al lavoro sinergico tra istituzioni locali, famiglie e università, RICE Follow Up lascia un’eredità concreta: una comunità educativa più forte, connessa e preparata a rispondere ai bisogni del territorio.