Il 10 dicembre presso il Campus IUSVE di Verona e il 12 dicembre presso il Campus di Mestre si sono tenuti i secondi appuntamenti dei Meet-Up Studenti. Nel corso di questi incontri organizzati dalla Pastorale universitaria IUSVE gli studenti hanno potuto approfondire temi quali la gelosia, il tradimento e il perdono, tutti inseriti nel macro-argomento dell’amore, che costituisce il tema conduttore di quest’anno.
«L’amore non assomiglia tanto a due mezze mele che si uniscono, ma è un percorso tra due cuori feriti – ha spiegato il prof. Matteo Chiarani, psicologo clinico, docente e responsabile della Pastorale universitaria IUSVE – una metafora che ci invita a considerare l’amore non come una fusione perfetta, ma come un cammino condiviso».
Le tre tematiche cardine dell’incontro sono state presentate alla luce di questa metafora: la gelosia come una manifestazione concreta di questo paradosso, tradimento come una delle esperienze più dolorose di una relazione, rappresentando la rottura della fiducia e dell’intimità costruite con l’altro, il perdono come un processo complesso e personale, che richiede grande coraggio. Perdonare, infatti, non significa dimenticare o minimizzare il tradimento, ma scegliere di liberarsi dal rancore e dalla sofferenza per andare avanti.
«I Meet-Up sono stati molto utili – ha raccontato Lucia, studentessa al secondo anno di Pedagogia – perché attivano qualcosa nel cervello e ti fanno riflettere su cose che magari già sapevi, ma che comunque ti aiutano ad approfondire e a ragionare su qualcosa che davi per scontato, ma che in realtà non lo è. Li ho trovati efficaci perché poi torno a casa e ne parlo con i miei genitori o con il mio fidanzato. Trovo che questi incontri ti formino umanamente. Essendo anche un piccolo gruppo, senti più il rapporto uno a uno con chi guida, è molto importante e ti lascia proprio qualcosa dentro, nel cuore»
Attraverso la condivisione delle proprie esperienze e la riflessione collettiva, gli studenti hanno colto l’importanza di accettare le proprie ferite e quelle dell’altro, senza pretendere che l’amore sia una soluzione magica, ma piuttosto un percorso di crescita reciproca.
«Sono stato spinto a venire qui – ha aggiunto Matteo, studente IUSVE – perché penso che parlare dell’amore o tentare di capire cosa sia l’amore ti fa sentire vivo. Nei momenti di debolezza o di perdita, parlare di questi temi ti aiuta a capire la profondità di ciò che possiamo vivere, dei colori nuovi che possiamo vedere. Dobbiamo dedicare più tempo a queste tematiche».
Margherita Miola per #Cubelive
Foto Ginevra Visioli