La visita del papa a Venezia ha coinvolto, sotto diverse forme, la casa salesiana di Mestre e lo IUSVE. L’omelia di Papa Francesco in piazza San Marco, in particolare, ha ripreso quelli che sono i capisaldi fondamentali dell’ecologia integrale che lo IUSVE ha scelto come paradigma di riferimento dopo i tre anni nei quali l’Istituto è stato coinvolto nel progetto Ecologia Integrale e nuovi stili di vita.
Il pontefice ha valorizzato con le sue parole da un lato la bellezza di Venezia, la sua specificità dal punto di vista naturale, anche architettonico e storico, sottolineandone, dall’altro la sua fragilità, mettendo in evidenza come tutto sia interconnesso.
«Un passaggio molto importante – ha affermato il direttore dello IUSVE, don Nicola Giacopini – sottolineato dal papa nel corso del momento di incontro con i giovani davanti alla basilica dedicata alla Madonna della Salute – è l’integralità dell’esperienza di vita a cui tutti siamo chiamati, in particolare i giovani. Accanto alla positività delle tecnologie che oggi sono presenti il pontefice ha sottolineato in chiave, potremmo dire salesiana, la rilevanza dell’uscire, del coltivare le relazioni di non sentirsi soli di alzarsi e camminare».
Giovane che vuoi prendere in mano la tua vita, alzati! Apri il cuore a Dio, ringrazialo, abbraccia la bellezza che sei; innamorati della tua vita. E poi vai! Alzati, innamorati e vai! Esci, cammina con gli altri, cerca chi è solo, colora il mondo con la tua creatività, dipingi di Vangelo le strade della vita. Per favore, dipingi di Vangelo le strade della vita! Alzati e vai.
Lo diciamo tutti insieme, gli uni per gli altri! (…) Mi piace! Gesù ti rivolge quest’invito. Lui, a tante persone che aiutava e guariva, diceva: “Alzati e vai” (cfr Lc17,19). Ascolta questa chiamata, ripetila dentro di te, custodiscila nel cuore.
«In sintesi potremmo dire che nell’omelia il papa ha sottolineato l’importanza di considerare il grido della terra – ha proseguito don Giacopini, presente alla celebrazione in piazza San Marco – quindi, in questo caso, il “grido della laguna” che chiama tutti noi a tutelarne la fragilità rispetto alla problematica legata all’aumento delle temperature ma anche alle condizioni economiche e sociali dei cittadini, oltre a chiederci di salvaguardare ambienti così belli e straordinari che il mondo intero guarda con ammirazione».
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