Dal 10 al 12 aprile 2024 alcuni studenti della Licenza in Scienze Pedagogiche accompagnati da docenti IUSVE sono stati ospiti in visita accademica presso la SUPSI (Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana) a Lugano.
La visita, organizzata grazie al finanziamento erogato dalla Fondazione Deutsche Post – Stiftung, è nata in collaborazione con Francesca Maci, docente SUPSI nota a livello nazionale per l’approccio “Family Group Conference” focalizzato sul lavoro con le famiglie e i minori in situazione di fragilità.
Nel corso della mattinata trascorsa a Lugano, il team IUSVE ha partecipato insieme agli studenti ticinesi e ai docenti del corso alla lezione “Percorso di promozione e prevenzione per i minori”. La visita accademica alla SUPSI è proseguita poi nel pomeriggio con una sessione di confronto che, anche grazie a Paola Solcà, direttrice del dipartimento, ha dato modo di condividere esperienze di lavoro con i minori e le famiglie e confrontare il sistema italiano a quello svizzero (ticinese in particolare). Prezioso anche il contributo dei docenti Andrea Banfi, che ha presentato il sistema di welfare ticinese, e Leonardo Da Vinci e Fabio Lenzo che hanno presentato il progetto VIVAvoce per promuovere la partecipazione dei ragazzi accolti in comunità educative.
«Questo tipo di occasioni – ha commentato Claudia Andreatta, PhD coordinatrice di ricerca nell’ Area di Pedagogia – è prezioso per allargare lo sguardo a esperienze di lavoro internazionali, favorendo il nascere di reti di ricerca che vedano lo IUSVE coinvolto con realtà di eccellenza. Per gli studenti si rivelano occasioni importanti di riflessione sulla pratica professionale che possono portare anche a nuove idee di lavoro, in primis sulla tesi, ma sicuramente anche sul lavoro quotidiano nei servizi in cui lavorano».
La visita accademica è stata un’opportunità per conoscere le dinamiche che si nascondono dietro le quinte in un progetto di ricerca. Una fase spesso lontana dagli studenti ma al tempo stesso fondamentale nella metodologia operativa e che può trasformarsi in un momento di confronto e punto di partenza per nuovi progetti.
Fabrizio Rospo per #cubelive