Sabato 18 maggio 2024, papa Francesco sarà a Verona anche a coronamento dell’impegno del progetto “Arena di Pace 2024”. Un gruppo di studenti IUSVE, in questi mesi, si sta impegnando attivamente fornendo il proprio supporto alle attività organizzative e legate alla comunicazione dell’Arena di Pace 2024 sui social.
«Quando si parla di Chiesa, di cattolicesimo e di religione più in generale – racconta Davide Lonardi, studente di Advertising & Marketing coinvolto nella narrazione digitale dell’Arena di Pace 2024 – si rischia spesso di travisare e perdere di vista l’obiettivo concreto e le finalità dell’evento. Penso che uno sguardo dal punto di vista di ragazzi che studiano il mondo della comunicazione possa dare una spinta in più ad un progetto con delle finalità nobili ma che non riesce ad intercettare fino in fondo i linguaggi e gli interessi della popolazione più giovane».
Le “Arene di Pace” nascono a Verona nel 1986 come grandi momenti assembleari all’interno dell’Arena incentrati sul tema della non violenza.
Arena di Pace 2024 è un percorso iniziato a giugno 2023, promosso dalla Diocesi di Verona e da alcune riviste cattoliche italiane (Nigrizia, Missione oggi, Mosaico di pace, Aggiornamenti sociali e Avvenire).
L’idea segue la strada tracciata dalle precedenti edizioni con le Arene di pace degli anni Ottanta e Novanta, l’obiettivo è di riflettere e camminare insieme in modo serio e costruttivo per riuscire a promuovere la pace nel mondo di oggi. Le discussioni prendono forma attorno a cinque tavoli tematici, pensati con un focus su ambiente, migrazioni, lavoro economia e finanza, democrazia e diritti. Questi gli ambiti ritenuti essenziali per porre le fondamenta in un piano volto a promuovere una pace autentica all’interno di un’ecologia integrale, come proposto da papa Francesco.
«L’evento si vuole rivolgere al futuro – conclude Matilde Dal Forno, studentessa IUSVE impegnata nel tavolo Migrazione- il 18 maggio dovrà essere l’inizio dell’arena di pace e non la fine. L’inizio di un dialogo in cui le persone siano disposte e aperte a confrontarsi per trovare soluzioni comuni a problemi comuni».
Fabrizio Rospo per #cubelive