Sabato 6 aprile si è tenuto presso presso la sala Eliseo Dal Pont “Bianchi” di Belluno, il convegno dal titolo “Tessere reti per la co-educazione. Belluno città dell’educazione e dell’innovazione”, un incontro pensato per educatori e famiglie nell’ambito del progetto R.I.C.E. – CEB (Rete Internazionale delle città dell’educazione).
Il progetto R.I.C.E – CEB nasce nel 2014 a Treviso e trova nel 2019 il primo protocollo d’intesa proprio a Belluno. Ad oggi conta quindici partner nazionali ed internazionali, tra cui IUSVE.
«L’intento – racconta Anna Pileri, ricercatrice e docente universitaria, co-fondatrice del progetto – è di riuscire a stringere dei legami anche tra i partner, provando a tessere relazioni rilevanti e mettere quindi in auge la co-educazione. Crediamo in una prospettiva che guarda all’inclusione e alla costruzione di città che agiscono per creare reti in grado di favorire il bene comune».
La partecipazione della città di Belluno, sfociata nel convegno di sabato, viene concretizzata attraverso la proposta di interventi educativi, didattici e culturali destinati a bambini, giovani, genitori e insegnanti. Il progetto prevede laboratori multimediali e di orientamento ed una sensibilizzazione a tutto tondo sulle tematiche educative e pedagogiche destinate alla crescita della persona partendo fin dagli asili nido.
Ogni iniziativa è promossa insieme a IUSVE (Istituto Universitario Salesiano di Venezia) e in collaborazione con l’Università di Bologna, l’Università di Bordeaux e diversi partner del territorio, vale a dire i Comuni di Feltre e di Borgo Valbelluna, l’Istituto Comprensivo 3 di Belluno, l’Istituto Comprensivo di Mel, l’Istituto Caburlotto di Lentiai, l’Istituto Salesiano Don Bosco di Belluno, la Fism l’Associazione “Amici delle Scuole in Rete” di Belluno, Centro Consorzi dell’Urban Hub, l’Associazione “Cittadini per il recupero della Scuola Gabelli” di Belluno, il Comitato Belluno Comunità che Educa e l’Associazione Caffè Pedagogico.
Fabrizio Rospo per #cubelive