Biennale Architettura 2025: il contributo IUSVE al Padiglione “Opera Aperta” della Santa Sede

Biennale Architettura 2025

Anche l’Istituto Universitario Salesiano Venezia (IUSVE) tra i soggetti coinvolti nel progetto del Padiglione della Santa Sede alla Biennale Architettura 2025 di Venezia, denominato Opera Aperta” e presentato il 9 aprile 2025, presso la Sala Stampa della Santa Sede. Si tratta di un progetto che non tanto a  «colonizzare gli spazi, ma inaugurare processi» come ha specificato il Card. José Tolentino de Mendonça, Prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione, ente responsabile del padiglione che verrà inaugurato il 9 maggio nel capoluogo veneto. «Per me è una commozione molto grande – ha dichiarato il cardinale ai microfoni di Cube Live – che uno dei partner principali di questa edizione della Biennale del Padiglione della Santa Sede sia IUSVE, siano i giovani universitari. Crediamo molto nella forza dell’intelligenza, non solo quell’intelligenza che come individui possiamo avere o sviluppare, ma crediamo profondamente nell’intelligenza comunitaria, quella che soltanto insieme possiamo attivare». Lo ha affermato ai microfoni di Cube Live il Card. José Tolentino de Mendonça, Prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione

Nel corso della conferenza stampa di presentazione hanno preso la parola per descrivere diversi punti di vista sul Padiglione, oltre al Card. José Tolentino de Mendonça, la Prof.ssa Marina Otero Verzier e la Dott.ssa Giovanna Zabotti, curatrici del Padiglione della Santa Sede 2025 (Biennale Architettura 2025); l’Arch. Tatiana Bilbao, Tatiana Bilbao Estudio; l’Arch. Anna Puigjaner, MAIO Architects ; il Dott. Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici di Intesa Sanpaolo e l’Ing. José Texeira, Presidente Grupo DST.

“Opera Aperta”, sarà ospitato nell’oratorio di Santa Maria Ausiliatrice, e sarà un vero e proprio cantiere aperto alla collaborazione di architetti, cittadini, associazioni e visitatori.

«Il Padiglione della Santa Sede risponde con un progetto di riparazione e di intelligenza comunitaria, un cantiere che lavorerà con tanti linguaggi a diversi livelli» ha spiegato la dott.ssa Giovanna Zabotti,  vicepresidente di Fondaco Italia e curatrice del Padiglione della Santa Sede 2025. «La riparazione – ha proseguito – l’idea di riscoprire, prendersi cura di un luogo dalla parte più monumentale, con un restauro conservativo governato dalla Lares fino alle cose più piccole, che saranno invece insegnate tramite invece l’Università Internazionale dell’arte, tramite anche processi di convivialità. Le persone, pertanto, si incontreranno, lavoreranno con le mani ma avranno anche modo di socializzare».

L’Assessore a Patrimonio, Promozione del Territorio, Università e Toponomastica del Comune di Venezia, Paola Mar, presente alla conferenza stampa, ha definito il progetto come «un padiglione sorprendente, un’opera aperta in cui protagonista non sarà l’arte, non sarà la musica, ma la percezione delle persone all’interno di un’architettura». Questo progetto mette al centro l’esperienza di chi usufruisce dell’opera anziché l’opera in se, capovolgendo così il concetto tradizionale di spazio espositivo e rendendo protagonisti i fruitori: «Questa è la cosa più bella che ci possa essere – ha concluso l’Assessore Mar – perché gli spazi vanno vissuti e prendono vita proprio perché ci sono le persone dentro».

 

Per CubeLive, Alessia Fattorel

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